Negli ultimi anni il sistema creditizio ha attivato delle strategie innovative per recuperare la fiducia persa degli enti pubblici derivante dalla crisi finanziaria del 2007. Si è così puntato ad un uso "sostenibile" dei capitali finanziari, sviluppando il c.d. filone degli investimenti sostenibili e responsabili (SRI). Nel mercato degli SRI, di recente è emerso il settore dell'Impact Investing. I soggetti che decidono di realizzare questa tipologia d'investimento possono avvalersi di un'ampia varietà di strumenti finanziari innovativi, in particolare dei Social Impact Bond (SIB). La diffusione dei SIB, che si configurano come una partnership tra pubblico e privato appartenente alla categoria dei c.d. Outcomes based-contracts, non è avvenuta allo stesso modo in tutti i Paesi. In Italia, i SIB sono stati impiegati in ritardo rispetto agli altri Paesi, nonostante la forte rilevanza che il Terzo Settore, rappresentato dalle imprese sociali, ha nel contesto socio-culturale italiano, e le evidenti politiche di austerity che, avviate a seguito della crisi finanziaria del 2007, hanno fortemente limitato le disponibilità economiche delle casse pubbliche. È nel contesto delineato che si inserisce il presente lavoro, il cui obiettivo è quello di sviluppare e implementare un modello che permetta di definire la miglior combinazione – espressa nei termini di ordine di priorità temporale – dei diversi social impact sector, tramite cui attivare i programmi sociali destinati a soddisfare i bisogni della comunità locale. La validità del modello di ottimizzazione proposto, costruito mutuando i principi e le tecniche della Ricerca Operativa, è verificata attraverso un'applicazione alla città di Bari. I risultati mostrano che l'ordine di priorità dei settori d'intervento cambia in ragione degli obiettivi che riguardano la Pubblica Amministrazione e l'investitore sociale nella fase preliminare di decisione del programma sociale da attivare, evidenziando come, in un contesto territoriale caratterizzato da differenti bisogni sociali, l'individuazione del settore in cui investire necessiti di un'accurata valutazione.
The second post world-war period has been widely characterized by urbanization phenomena related to the urban rent formation dynamics. The scarcity of public financial resources and the growing privatization of the benefits generated by several territorial initiatives have highlighted the need for negotiation tools capable of ensuring a fair redistribution of the rent gap deriving from urban transformation interventions. For this reason, the institution of the "extraordinary urbanization contribution" in the 2014 in Italy represents a significant regulatory support, that legitimizes public administrations in acquiring a share of the private extra-profit. The implementation of this national legislative provision has not been yet sufficiently applied at the local level, due to the lack of a univocal and codified methodology. The aim of this work consists in defining a decision support model that can be adopted in the negotiation phases between public and private subjects, in order to determine the most convenient financial conditions that ensure the law provisions. In particular, by applying the computational logic of Operational Research, the model is able to determine the amount of the main urban planning parameters that affect the balance sheets of the public-private initiatives.